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Storia di un ‘Maestro’ di umiltà: San Francesco Antonio Fasani
Ogni città dal glorioso passato vanta personaggi illustri che hanno contribuito a renderne grande la memoria tra i posteri. Nel cuore di Lucera, teatro delle gesta di imperatori, condottieri e statisti, un posto di rilievo è certamente occupato da San Francesco Antonio Fasani, il Padre Maestro.
Di umilissime origini, Donato Antonio Giovanni Nicolò Fasani indossò il saio francescano nell’agosto del 1695, e fu proclamato ‘Dottore in Teologia’ ad Assisi nel 1709. Uomo di grande cultura – i suoi numerosi scritti, alcuni dei quali andati perduti, ebbero grande influenza sulla cultura religiosa e sull’oratoria sacra dei suoi contemporanei – San Francesco Antonio Fasani svolse l’apostolato nella sua città, una Lucera in cui il malgoverno spagnolo aveva creato masse di poveri ed emarginati che vagavano in cerca di un tozzo di pane per placare i morsi della fame. E il suo conforto, morale e materiale, non venne mai meno nei confronti dei fratelli sfortunati di tutta la Puglia settentrionale e del Molise.
Con l’aiuto del suo ordine riuscì a riattivare il Banco di Credito, che da anni aveva cessato la sua attività per mancanza di fondi, e ad istituire in seno al Terzo Ordine francescano il sodalizio delle Oblate, un gruppo di giovani terziarie che, consacrata la loro verginità a Dio, vivevano dedite a opere di carità.
San Francesco Antonio Fasani si spese fortemente per avere a disposizione una chiesa degna del fervente culto dei fedeli. Il 26 aprile 1739 fu inaugurata la Chiesa di San Francesco dopo lunghi lavori di ristrutturazione in chiave barocca, nel corso dei quali vennero rifatti pavimento e soffitto, affrescate le pareti, eretti imponenti altari, acquistato un nuovo organo e commissionato a Giacomo Colombo, celebre scultore dell’epoca, due statue (l’Immacolata e San Francesco) e tre busti (l’Immacolata, l’Addolorata e Sant’Antonio) per le processioni: un investimento enorme per le condizioni di vita di allora ma che nulla tolse agli altri bisogni della comunità.
Il suo impegno sociale, oltre ai numerosi miracoli a lui attribuiti, contribuirono ad accrescere la sua fama di santità prima ancora che la morte lo cogliesse all’alba del 29 novembre 1742. Dichiarato beato il 15 aprile 1951 da papa Pio XII, fu proclamato santo 35 anni più tardi (13 aprile 1986) da Giovanni Paolo II. Lucera festeggia solennemente il Padre Maestro il 29 novembre, in occasione dell’anniversario della sua morte.