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    3 giorni sui Monti Dauni: un itinerario per scoprire bellezze e bontà del nord della Puglia

    (Nella foto: la fortezza svevo-angioina di Lucera vista dal belvedere) 

    PRIMO GIORNO: LUCERA 

    Iniziate la vostra escursione a Lucera dalla fortezza edificata durante la dominazione svevo-angioina. Percorrete il moderno ponte realizzato in ferro e legno, quindi esplorate l’area interna alla cinta muraria – una vera miniera archeologica – prima di concedervi una rilassante passeggiata fatta di bei panorami lungo tutto il perimetro della fortificazione.
    Recuperate l’auto e raggiungete il centro storico, facilmente riconoscibile dal caratteristico basolato in pietra lavica, e parcheggiate in prossimità di via San Domenico, dove sorge l’omonima chiesa: visitatene i mirabili interni e le semicappelle laterali. Tuffatevi in via Cairoli che si apre dirimpetto il fianco sinistro della chiesa; percorrendola tutta vi troverete dove piazza Nocelli (sulla sinistra) si congiunge al salottino in pietra di piazza Duomo. Dopo un caffè o un aperitivo all’N8 (il giovedì è a base di pesce!) ammirate la trecentesca Basilica Cattedrale dell’Assunta, ricca di pregevoli tele e sculture, eretta dove in età federiciana sorgeva una moschea. Proseguite per via Amicarelli (alle cui spalle si snoda il celebre vico Ciacianella, la strada più stretta d’Europa), poi a destra in via Gramsci e, tra seducenti vetrine di design e abbigliamento, siete giunti alla discesa di corso Manfredi culminante nell’arco di Porta Troia, uno dei quattro antichi accessi della città. Attraversato l’arco siete fuori dal centro storico, dove fino a non molto tempo fa iniziava lo sconfinato agro di Lucera. Percorrete per 200 metri lo stradone che scende sulla destra e che conduce dritti alla chiesa (con annesso convento) della Madonna della Pietà: da non perdere l’imponente torre campanaria e gli interni rococò.

    Il campanile e il rosone della Basilica Cattedrale di Lucera

    Inizia la salita! Muovete nuovamente in direzione porta Troia, attraversate l’arco e risalite corso Manfredi; proseguite dritti in via Gramsci per tutta la sua lunghezza, passando alle spalle della Cattedrale, quindi in via Tenente Schiavone fino ad imbattervi nella piccola insegna del “Panificio dei Fratelli Ricci” nell’immediata via Zunica (prima traversa a destra) al civico 41, conosciuto dai lucerini come Furn arret Zún’c perché la stretta viuzza in cui è collocato si trova alle spalle del Duomo. In questo antico panificio troverete sempre – e a prezzi modici – focaccia pugliese, pizza calda farcita, oltre a pane a lievitazione lenta, panini, ciabatte, le tipiche frise lucerine, i taralli scaldatelli e i taralli dolci al vino bianco, il tutto servito dai folkloristici titolari che nelle calde serate estive mettono a disposizione dei clienti comode sedute per gustare le loro prelibatezze, magari sorseggiando una birra ghiacciata, nella corte appena fuori il panificio.
    Rifocillati e placati i gorgoglii della fame continuate a godere del patrimonio autentico di questa città e ricordatevi di camminare con il naso all’insù per non perdervi le torrette saracene che fanno capolino fra i tetti del centro storico e le edicole votive posizionate in alcuni angoli delle strade o lungo il perimetro delle stesse.
    Assolutamente immancabili due delle numerose chiese che abitano la città vecchia: Santa Maria al Carmine, la cui facciata costituisce uno splendido esempio di architettura sacra barocca e, proseguendo per via San Francesco fino a sbucare in piazza Tribunali, la basilica santuario di San Francesco, uno dei principali luoghi di culto della città, custode delle spoglie del ‘Padre Maestro’ San Francesco Antonio Fasani.

    Gli interni della Chiesa di San Francesco - Santuario di San Francesco Antonio Fasani a Lucera


    SECONDO GIORNO: TROIA

    A meno di 20 km da Lucera, un piacevole paesaggio di colline e campi di grano vi accompagna nell’affascinante borgo di Troia, gioiellino dei Monti Dauni con meno di 10mila abitanti e con una delle più belle chiese romaniche di Puglia. Lasciate l’auto nel parcheggio di piazza Giacomo Matteotti e proseguite alla volta della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta sulla cui facciata principale è incastonato un rosone a undici raggi unico al mondo; dopo gli austeri interni, fermatevi ad osservare il portale dai battenti bronzei che racconta storie di vescovi e santi. Da piazza Episcopio accedete al palazzo dell’ex Seminario Vescovile per ammirare il Museo del Tesoro della Cattedrale – articolato in diverse sezioni – con argenti, bronzi dorati e tantissimi oggetti di enorme valore.


    Il celebre rosone a 11 colonne della Cattedrale di Troia

    La via del passeggio è corso Regina Margherita sulla quale affacciano diversi edifici storici: Palazzo Tricarico (riconoscibile dalla decorazione a bugnato a punta di diamante della facciata), il Palazzo Vescovile, Palazzo D’Avalos (sede del museo civico) e Palazzo San Domenico, edificato sui resti di un castello poi trasformato in convento. Se volete riposarvi e trovare ristoro, accomodatevi su una confortevole poltroncina della “Pasticceria Artigianale Casoli” e prestatevi a un esperimento multisensoriale, ammirando la Cattedrale e gustando la passionata al tempo stesso. La passionata, che qualcuno ha definito la risposta dauna alla cassata siciliana, è un dolce con una copertura di marzapane alle mandorle di Toritto, pan di spagna e un leggerissimo cuore di un tris di ricotta locale (pecora, bufala e mucca).

    Palazzo Tricarico a Troia con la caratteristica decorazione a bugnato a punta di diamante

    Prima di lasciare Troia fate scorta dell’ottimo vino ‘nero’ locale, il Summarrello, una qualità di Nero di Troia prodotto nella sola città dauna e nelle zone limitrofe in piccolissime quantità. In corso Regina Margherita, l’istrionico Mario Ciarmoli – titolare della cantina Le terre del Catapano – affascina con uno spettacolare percorso enologico chi intende dedicarsi alla scoperta di questo vino.
    Se state visitando Troia nel periodo delle festività pasquali non perdetevi, la mattina del venerdì santo, la Processione delle Catene: tra i rituali della settimana santa più suggestivi in Puglia, questo cerimoniale vede cinque penitenti incappucciati percorrere le vie del centro storico per onorare i sepolcri delle chiese del paese, trascinando una pesante croce in legno e provocando un tetro rumore con le pesanti catene legate ai piedi nudi.


    TERZO GIORNO: ORSARA DI PUGLIA

    Orsara di Puglia può essere considerata la capitale del gusto dei Monti Dauni: insignita nel 2007 del riconoscimento di Cittaslow, garantisce e valorizza le produzioni agroalimentari locali, come – ad esempio – il vino rosso tuccanese, esistente ancora grazie ad alcuni produttori che hanno preservato dall’estinzione l’omonimo vitigno autoctono di origini antichissime. Raggiunta Orsara di Puglia, fate sosta alla bizantina Abbazia dell’Angelo di fronte alla quale sembra di trovarsi al cospetto di una fortezza per la sua maestosità e bellezza. Nel complesso, immerso nel verde, si trovano la Grotta di San Michele, scavata nella roccia, e le chiese dell’Annunziata e di San Pellegrino.

    Il complesso dell'Abbazia dell'Angelo a Orsara di Puglia

    Caratterizzata da sentite tradizioni popolari e da bellezze artistiche e paesaggistiche, Orsara di Puglia invita a passeggiare rilassati per le vie del centro storico e ad accomodarsi al fresco sui pianali (gradini ad estensione dell’uscio di alcune abitazioni del centro storico), rispettando i tempi della città slow. Attraversate Porta Greci, l’unico ingresso alla città scampato ai danni del tempo, ed osservate i portali decorati degli antichi palazzi. Visitate la chiesa di San Nicola, in piazza Municipio, che serba una pregevole fonte battesimale seicentesca; quando uscite, fermatevi presso la pietra tonda su cui poggia lo spigolo libero della chiesa: è proprio lì che un tempo venivano eseguite le pene capitali!
    Andate in via Caracciolo e lasciatevi sedurre dalle fragranti lusinghe di "Pane e salute", con il suo antichissimo forno a paglia risalente al ‘500. Spostatevi poi verso i confini del paese in località Castello, vicino al convento di San Domenico, per scrutare – da un punto di osservazione ben preciso che gli orsaresi saranno ben lieti di indicarvi – le mura di difesa della città.
    Se siete in visita nei mesi di aprile e maggio, dirigetevi verso la cima di Monte Preisi: godendo di una vista mozzafiato sul borgo di Orsara di Puglia, vi troverete a passeggiare fra le orchidee selvatiche (specie protetta, assolutamente da non toccare) che sbocciano proprio in questo lasso di primavera. Nei primi giorni di agosto si tiene annualmente l’Orsara Jazz, autorevole rassegna di musica cui partecipano ospiti di respiro internazionale e che richiama frotte di appassionati del genere, mentre il giorno di Ognissanti la cittadina viene letteralmente presa d’assalto dai turisti per la tradizionale festa ‘Fucacoste e cocce priatorije’.

    Uno dei numerosi falò che illuminano la festa 'Fucacoste e cocce priatorije' ad Orsara di Puglia



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